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Magento non è WooCommerce (e viceversa)

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Va detto, a scanso di equivoci, che questo non è un confronto tra le due piattaforme (anche se sarebbe interessante).

Di recente incrocio Magento sempre più spesso, lungo la mia strada, di qui molte delle considerazioni che seguono, a vario titolo.

Parliamo sempre di chi si cimenta in proprio nella realizzazione di un e-commerce di tipo self-hosted, pubblicato cioè con mezzi propri presso il proprio hosting, e di due tra gli strumenti che possono servire a questo scopo: Magento e WooCommerce.

Magento è notoriamente più potente di WooCommerce, ciò nonostante WooCommerce è di gran lunga il più diffuso e utilizzato.

I motivi sono facili da immaginare: facilità di installazione, configurazione ed utilizzo, e non ultimo l’appoggiarsi sulla piattaforma WordPress, che di suo mette a proprio agio anche gli utilizzatori meno esperti.

Più o meno chiunque, con conoscenze minime, può cimentarsi con WordPress e WooCommerce, e riuscire a creare uno store più o meno semplice, bene o male funzionante.

(poi magari incappa in problemi o esigenze che richiedono il supporto di un professionista, ma intanto ha raggiunto il suo scopo)

Con Magento è tutta un’altra storia.

Domare Magento non è cosa per tutti.

Confrontare le curve di apprendimento di Magento e WooCommerce, è come paragonare le Tre Cime di Lavaredo alla collinetta dietro casa.

Con Magento, per arrivare ad un risultato soddisfacente, serve una certa conoscenza dello strumento.

Non potrebbe essere altrimenti, sono due piattaforme che nascono con filosofie e destinazioni ben differenti tra loro. Una cavalca la filosofia “friendly” del CMS più popolare ed utilizzato, l’altra è destinata ad un target di utilizzatori decisamente più specializzati.

Friendly è una parolina magica che rende tutto più semplice, almeno in apparenza, ma impone necessariamente dei limiti, che a loro volta costringono inevitabilmente a dei compromessi.

Molti di questi limiti sono superabili, con un po’ di “mestiere”, altri purtroppo no.

Dal progetto all’e-commerce.

Ho scritto più volte che un e-commerce, ancor prima di mettere le mani su WordPress e WooCommerce o altra piattaforma, deve essere strutturato sulla carta, a tavolino, nel modo più dettagliato possibile.

Non sto riferendomi al layout, ma alle funzionalità richieste.

Qui salta fuori la conoscenza dello strumento, almeno quel tanto che basta per capire se una piattaforma è adatta o meno ad un progetto.

Poi c’è la professionalità di quegli operatori che, di fronte a situazioni difficilmente gestibili con una piattaforma, sanno fare un passo indietro ed indirizzarti per il meglio, anche a costo di rinunciare ad un lavoro.

Tutto bene se lo store è solo sulla carta, un progetto ancora da concretizzare, ben diverso se si tratta di uno store già avviato.

Problemi sottovalutati (o ignorati) in e-commerce già realizzati.

Diverso se tocca lavorare su e-commerce già realizzati, quando i limiti vengono fuori come nodi al pettine, peggio ancora se è troppo tardi per tornare indietro.

Il compromesso può diventare frustrante, una limitazione per il futuro, un danno.

Varrebbe la pena di riprendere in seria considerazione il punto precendente.

Alla fine i clienti…

Poi ci sono i committenti che sanno tutto loro, e tu ti chiedi come mai hanno chiamato proprio te per realizzare o aggiustare il loro store, invece che farselo da soli.

Come quello che, ad ogni minima difficoltà, non perde occasione per sottolineare come lui, con Magento, queste modifiche le faceva in 5 minuti.

Ma perché non te lo sei fatto con Magento, lo store, dico io.

Magento ce l’avevi prima, nel vecchio store, ma hai deciso che WooCommerce è meglio, per la comunicazione, e la scusa già mi puzza.

Quindi le modifiche di cui sopra non le facevi tu, ma le applicavi solamente, sulla base di interventi e personalizzazioni di Magento realizzati dallo sviluppatore di turno, per implementare le funzionalità richieste.

Ma allora, chiedo nuovamente, invece di lamentarti tanto perché non sei rimasto con il tuo bel Magento?

Te lo dico io: perché hai pensato che con Magento, ed uno sviluppatore praticamente a tempo pieno, il tuo store ti costava molto di più.

Rassegnati, non è così.

Se vuoi replicare su WooCommerce quello che facevi con Magento, forse a qualche funzionalità dovrai rinunciare. e tu sicuramente non sei in grado di farlo, hai comunque bisogno di qualcuno che te lo faccia, senza contare i plugin da pagare.

Esattamente come per Magento, del resto.

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Roberto Rota

Libero professionista, un "artigiano del web", lavoro nella comunicazione in rete da quando esiste Internet. Mi occupo principalmente di assistenza su WordPress e assistenza e consulenza WooCommerce, seguo la realizzazione di progetti web, in particolare siti di e-commerce, visibilità e comunicazione in rete. Il mio curriculum è su Linkedin, e mi puoi trovare anche su Instagram, FaceBook e Twitter.

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6 risposte

  1. “Poi ci sono i committenti che sanno tutto loro, e tu ti chiedi come mai hanno chiamato proprio te per realizzare o aggiustare il loro store, invece che farselo da soli.” Quanta verità, quelli che già in partenza avevano fatto casino con il loro store e poi corrono ai ripari, dimenticando però l’umiltà a casa

  2. A questa analisi aggiungerei anche il fatto che per girare in maniera “decente” Magento necessita di molte più risorse rispetto a WP,Più risorse = hosting più performante = hosting più caro,e qui torniamo al discorso che il cliente vede l’hosting come qualcosa per il quale spendere il minimo possibile.
    Una delle cose che personalmente mi sono sentito rispondere più volte è: “ma tanto funziona lo stesso”, oppure: “ho sentito che è il migliore”, e io gli rispondo: dipende dove lo hai sentito,se lo hai sentito dal macellaio o dal fruttivendolo allora hai proprio ragione!

    1. Tutte cose che mi sento rispondere anche io, perché comunque anche WooCommerce vorrebbe un hosting performante e con un buon pacchetto di risorse per funzionare al meglio.

      rob

  3. Il “problema di fondo” è che troppe volte il nostro lavoro viene “visto” come un giochetto per ragazzini smanettoni….. a me è capitato di recente, avvisando che c’è da aggiornare il sito per la “cookie law” di sentirmi rispondere “io per un cookie non spendo un centesimo”…..

    1. Me lo sono sentire anch’io.

      Allora gli ho mandato il link alla pagina ufficiale della normativa, dove sono elencate pure le sanzioni, avvisandolo del “io te l’avevo detto, coglione…” di rito, nel caso…

      rob

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