Ho conosciuto Google Tag Manager grazie a alle agenzie di marketing, che mi chiedono sempre più frequentemente di inserire codici di monitoraggio di ogni genere nei siti dei loro clienti di cui seguo la manutenzione e l’assistenza.
Pixel di Facebook, Analytics, remarketing, Adwords e via di seguito, ogni campagna vuole il suo script di monitoraggio.
Per non parlare poi di quelli che non hanno le idee molto chiare, il cliente gli ha chiesto il tal servizio e non lo hanno mai fatto.
Ti chiamano tentando un approccio professionale, ma hanno l’approccio di chi, nemmeno troppo velatamente, ti sta chiedendo di spiegargli come funzionano queste cose.
Il bello di Google Tag Manager è che puoi mettere queste persone in grado di inserire in autonomia i propri script sul sito. Hai presente la pubblicità dell’incontentabile che vuole il panino? Fattelo tu…
Ad ogni modo, Google Tag Manager ti permette di gestire tutti gli script di monitoraggio, e non solo quelli, senza mai mettere mano al codice del sito.
In quei siti dove le attività di marketing sono particolarmente numerose, ho il sospetto che aiuti pure a mantenere con le prestazioni generali del sito.
Provare per credere, io non riesco più a farne a meno.
4 risposte
Ottimo articolo come sempre! Ho scoperto l’esistenza di questo tag di monitoraggio ad un seminario di google eccellenze digitali. È molto interessante poter tracciare le attività degli utenti all’interno ad esempio dei tasti per mezzo dei codici tag. Nel caso di ecommerce i tag andrebbero principalmente assegnati al tasto acquista ora del carrello? Immagino che dipenda da cosa si deve tracciare
Sì, le potenzialità di Tag Manager sono davvero grandi.
Certo si può taggare il pulsante add to cart, ma questo non significa che poi l’acquisto venga effettivamente portato a termine, per questi bisogna taggare la thankyou page. Può essere utile per monitorare i carrelli abbandonati.
rob
Certo! Hai ragionissimo! Effettivamente la thank you page è l’unica che dà l’effettiva garanzia dell’acquisto. Grazie e buona giornata
si ma non sottovalutare i carrelli abbandonati, croce e delizia di ogni e-commerce 🙂