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Primi nei motori di ricerca e non ricevere visite?

primo in posizionamentoMa come, abbiamo fatto un lavoro certosino di indicizzazione del nostro nuovo blog/sito su un tot di parole chiave, studiate a tavolino, seguendo le regolette che tutti i blog che parlano di SEO elencano con sistematica periodicità (non a caso), un lavoro talmente ben fatto che nel giro di (relativamente) poco i frutti sperati sono arrivati:

Finalmente primi su Google!

Magari non proprio primi-primi, magari terzi o quarti, o comunque entro le prime 10 posizioni (la mitica prima pagina) per tutte le nostre keyword, un bel risultato no?
Eppure Google Analytics è implacabile, sono settimane, ormai mesi, che il numero di visitatori non accenna a salire, cose da farsi prendere dalla depressione.

Non basta arrivare primi per vincere…

Il primo dei possibili “errori” che ci viene in mente, o almeno speriamo che ci venga?
In realtà sono più d’uno, di solito, ma fanno tutti parte della stessa strategia:

  1. Aver pensato troppo al posizionamento e troppo poco ai contenuti
  2. Non aver pensato alla socializzazione nel senso stretto del termine: “socializzare”
  3. Non essersi immedesimati nei possibili visitatori, cercando di immaginare quali potrebbero essere i motivi buoni per spingerli a tornare.

Lo so, magari qualcuno si aspetterebbe a questo punto una analisi più “raffinata”, di quelle che solo gli analisti più capaci e persuasivi sanno fare, ma le cose sono molto più semplici di quanto si possa immaginare, basta fermarsi un attimo e rifletterci sopra, fare mente locale e, soprattutto, riflettere sui propri errori, anche se più che errori si dovrebbe dire mancanze.

Poco male, si può rimediare!

Sfruttiamo il buon posizionamento guadagnato, sforniamo buoni articoli, originali dai contenuti che incentivino la discussione (venghino sìori commentatori, venghino…), e allo stesso tempo consolidiamo le parole chiave con un sano lavoro di collegamento tra gli articoli con le stesse keywords o con keywords pertinenti.

Immedesimiamoci nei nostri visitatori, mettiamoci nei loro panni, e cerchiamo di immaginare con che aspettative sono arrivati fin sulle nostre pagine, cosa non li ha soddisfatti, tanto da non lasciare nemmeno un segno del loro passaggio e, peggio ancora, tanto da non ritornare.

Attenzione però, non dobbiamo trasformarci e cercare di essere qualcosa d’altro per compensare queste lacune. Dobbiamo continuare ad essere noi stessi, e comunicare nel modo migliore che sappiamo fare, ma lasciando inalterata quella spontaneità che altrimenti renderebbe tutto più sterile ed impersonale. Perché le nostre parole siamo noi, sempre ed in ogni caso…

I contenuti e la comunicazione sono la base di tutto, e il trucco è non avere trucchi

Se riusciremo a comprendere questo, ed a metterlo in atto, i risultati sono destinati inevitabilmente a cambiare.

Non credi?

È vero, ci sono anche tante altre cose da fare, ma prima di tutto dobbiamo dare alle nostre pagine una personalità, la nostra, dobbiamo mettere in gioco noi stessi, e dobbiamo non di meno tirar fuori quegli argomenti che ci sono tanto cari, nel modo migliore che sappiamo fare, come se stessimo discutendone con i nostri più cari amici.

Senza tutto questo, è un contenitore sterile e improduttivo, magari pure bello, ma uno dei tanti nel mucchio anonimo della rete.
Senza contare, poi, che c’è sempre il pericolo dell’ossessione maniacale del SEO, dietro l’angolo…

miss america 1950

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Roberto Rota

Libero professionista, un "artigiano del web", lavoro nella comunicazione in rete da quando esiste Internet. Mi occupo principalmente di assistenza su WordPress e assistenza e consulenza WooCommerce, seguo la realizzazione di progetti web, in particolare siti di e-commerce, visibilità e comunicazione in rete. Il mio curriculum è su Linkedin, e mi puoi trovare anche su Instagram, FaceBook e Twitter.

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