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L’ossessione del SEO (e del cliente)


Hourglass Mirror - © Daniel RozinRoberto, è quasi una settimana che abbiamo iniziato a promuovere il mio sito, io sforno pagine  a più non posso, tu le sistemi con quelle cose li, le keywords, e poi vado su Google Analytics, faccio un sacco di prove, ma non vedo ancora nessun risultato…

Posso provare ad immaginare la scena.
Tutti i giorni, più volte al giorno, a guardare le statistiche come ad aspettare l’estrazione del lotto, e vedere numeri senza storia.

Hai voglia tu a dirgli che ci vuole pazienza, a ricordargli che prima si struttura il tutto per benino, poi si pensa ai contenuti, anzi a questi sarebbe meglio pensarci fin da subito e anche prima, e solo quando c’è abbastanza trippa per gatti, e sono gatti famelici, si inizia la promozione vera e propria. Magari con una bella campagna AdWords come fosse una cura vitaminica, e quindi la fidelizzazione…
Ma che glielo dici a fare, tanto ci siamo passati tutti…

Col senno di poi bisognerebbe togliergli gli accessi alle statistiche, anzi nemmeno fornirglieli in questa fase, e dargli appuntamento dopo una quindicina di giorni, per analizzare assieme i primi dati, che se tutto è andato per il meglio dovrebbero almeno essere confortanti, se non incoraggianti.

È anche lo stress del blogger, o dell’editor in proprio se vogliamo vederla alla vecchia maniera.
Una volta era diverso, la SEO era solo cosa per pochi, i più scafati della rete, ed i siti riuscivano a scalare le vette delle SERP grazie alla lora qualità. Qualità dei contenuti, siti che avevano qualcosa da dire.
La concorrenza non era così spietata, bisogna dirlo.

Oggi non c’è webmaster o blogger che ancor prima di iniziare un’avventura sul web non sappia, o non si informi, su come promuoverla. Il guaio è che nasce una nuova malattia, l’ansia del posizionamento.

Tutto tempo ed energie regalate alle aziende produttrici di ansiolitici…

Giusto, più che mai oggi, preoccuparsi della promozione del proprio blog/sito, perché in questo mare nostrum di Internet, sempre più inquinato, restare a galla è particolarmente difficile, ma la sfida è sui contenuti, bisognerebbe tappezzare le pareti di post-it a ricordarci che il tempo perso nell’ansia dell’indicizzazione non aiuta a fare un buon lavoro di SEO, è tempo perso, rubato ai contenuti, alla qualità del sito.

È tempo, se volgiamo, rubato alla nostra vita reale, alle emozioni, allo studio, a tutte quelle cose che poi ci regalano i nostri pensieri migliori, che ci portano ai nostri post migliori.

Image Credit: Daniel Rozin

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Roberto Rota

Libero professionista, un "artigiano del web", lavoro nella comunicazione in rete da quando esiste Internet. Mi occupo principalmente di assistenza su WordPress e assistenza e consulenza WooCommerce, seguo la realizzazione di progetti web, in particolare siti di e-commerce, visibilità e comunicazione in rete. Il mio curriculum è su Linkedin, e mi puoi trovare anche su Instagram, FaceBook e Twitter.

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6 risposte

  1. Ciao Robrota,
    giorni fà ho pensato di scrivere un articolo sul blog di “Colors” che avrebbe parlato dell’ansia ossessiva del cliente in merito al posizionamento. Inutile dire che dopo aver trovato il tuo ho deciso di non scrivere più ma semplicemente postare il tuo link perchè veramente veritiero. Ti confesso che mi ha fatto davvero sorridere per l’originalità…

    Complimenti!
    Link di ritorno assolutamente guadagnato…
    Colors Design Studio

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