Hai presente la legge di Murphy? È una raccolta di paradossi umoristici, sempre divertenti, ma che per molti ha pure una validità scaramantica universale.
In particolare per gli informatici non più giovanissimi, che hanno maturato l’esperienza necessaria per non sottovalutare mai l’influenza della legge di Murphy nelle cose di tutti i giorni.
[tweet “Se qualcosa può andar male, andrà male (anche con #WordPress, ndr)”]
Con un lavoro come il mio, non passa giorno senza qualcuno che mi scriva raccontandomi disavventure incredibili, spesso comiche (di sicuro non per i diretti interessati).
Il più delle volte, queste disavventure hanno origine in tanto entusiasmo, e altrettanta inesperienza.
Se si tratta del proprio blog personale, magari alla prima installazione, è chiaro che l’improvvisazione è comprensibile e pure lecita, a tutti piace cimentarsi con cose nuove. Del resto, pure lo stesso WordPress promette un’installazione a prova di chiunque, in pochi step, e di solito è così. I guai di solito arrivano dopo.
Un po’ meno se si vuol mettere le mani su un sito aziendale in produzione, o un blog con parecchi visitatori al giorno, senza aver nessuna esperienza con le cose tecniche di Internet, come FTP database backup etc, e per quello che ci interessa con WordPress in particolare.
Alle volte, la legge di Murphy scatta implacabilmente, ed i danni possono essere consistenti.
Di solito si riesce a rimediare a tutto, ma ci sono state situazioni in passato, di cui sono stato testimone, in cui la leggerezza ha creato danni irreparabili, e per giunta senza uno straccio di backup da cui ripartire.
Quello che mi stupisce non è tanto la leggerezza di chi si cimenta, mosso magari da comprensibile entusiasmo, ma di quei titolari che affidano incarichi così delicati ad amici, cugini o dipendenti a caso, senza preoccuparsi che abbiano le competenze necessarie.
Quando non sono loro stessi a cimentarvisi, perché tanto “ho costruito un’azienda da solo, cosa vuoi che sia mettere a posto un sito internet?”.
Il signor Murphy, casomai fosse ancora tra noi, sarebbe nei paraggi sghignazzando sotto i baffi per l’ennesima ghiotta occasione di far valere la sua legge..
Sempre Murphy, inoltre, insegna che le possibilità che qualcosa vada storto possono aumentare in modo esponenziale.
Consigli per limitare gli effetti della legge di Murphy con WordPress
- Se non hai le credenziali di amministratore un motivo ci sarà. Forse proprio per evitare che tu faccia danni?
- Se non hai mai usato un software FTP, meglio che non ti cimenti con l’aggiornamento manuale di un sito in WordPress.
- Se non conosci bene le caratteristiche di quel tema o plugin che vorresti installare, non installarlo senza averlo prima testato in un WordPress di prova.
- Se non hai la certezza assoluta che ci sia un backup, completo e recente, lascia perdere qualsiasi strana idea tu abbia in mente.
- Se credi di avere un backup, ma non hai mai verificato che sia corretto e consistente, hai discrete possibilità di non avere un backup.
- Se credi di avere un backup, ma non sai da che parte iniziare per ripristinarlo, è un altro buon motivo per lasciar perdere.
Va detto, ad onor di cronaca, che in teoria sono tutte cose che si possono imparare abbastanza facilmente, la rete è piena di guide per affrontare queste situazioni, ma c’è una cosa che nessuna guida, nessun tutorial, ti insegnerà mai ad affrontare: l’imprevisto.
L’imprevisto è, lo dice il nome stesso, imprevedibile, ed è il miglior alleato di Murphy.
Se si tratta del blog personale di cui sopra, magari la prima installazione, poco male: azzeri tutto e ricominci daccapo, prima o poi riuscirai nel tuo intento.
Ma se si tratta di un blog particolarmente vissuto, con migliaia di articoli e commenti, o di un sito aziendale, visitato da numerosi clienti e fornitori, sei sicuro che valga la pena di rischiare?
Spesso e volentieri, l’antidoto migliore per gli effetti della legge di Murphy è uno solo: il buon senso.
Quel buon senso che ti impedisce di affidare l’amministrazione dell’azienda al vicino di casa, o il motore della tua auto al primo venuto con un cacciavite in mano.
In questi casi, il buon senso si traduce in:
tu fai il tuo lavoro, preoccupati della tua attività, e sulle cose che non conosci affidati a professionisti competenti