Un ecosistema in WordPress si fonda su 4 elementi:
- WordPress, il cuore pulsante.
- I temi, la fiera delle vanità.
- I plugin, la voglia di stupire.
- L’utente amministratore, la possibile scheggia impazzita.
Come tutti gli ecosistemi che si rispettino, la stabilità e la sicurezza dipendono da un buon equilibrio tra gli elementi. In natura ci sono meccanismi di protezione efficaci, come la selezione naturale e l’evoluzione della specie, finché non arriva l’uomo a scombinare le carte, a fare danni.
Come ben sappiamo, l’uomo in pochi secondi riesce a distruggere quello che la natura ha pazientemente modellato per secoli.
Esattamente come in natura, il fattore umano ha un’incidenza enorme nel nostro ecosistema WordPress. La scheggia impazzita può decidere il big bang o l’apocalisse di un sistema, con pochi click del mouse.
WordPress di suo, se regolarmente aggiornato, è molto stabile e sicuro, non si può dire altrettanto di temi e plugin.
Temi e plugin sono sicuramente uno dei principali motivi del successo di WordPress.
È grazie anche a tanti sviluppatori lungimiranti, se WordPress negli anni è diventato il sistema versatile e funzionale che è ora.
Eccellenza, merce rara.
Partiamo dalla considerazione che la maggior parte dei problemi di un sito in WordPress, compresi i problemi di sicurezza, derivano da plugin e temi di scarsa qualità.
Solo nelle directory ufficiali di WordPress.org, si contano più di 2.000 temi e più di 27.000 plugin. Alcuni ottimi, tanti mediocri, molti purtroppo davvero pessimi.
Il guaio è che di fronte a tanti balocchi, l’utente amministratore di WordPress, specie se alle prime armi, gioca alla roulette russa.
Una fase in cui siamo passati tutti, quando si provano tutti i temi e plugin che ci capitano a tiro.
È un po’ come con le moto: ti si chiude la vena, e vuoi provare di tutto e di più, attratto da luci ed colori nel paese dei balocchi.
È colpa di WordPress, è uno degli effetti collaterali della ben nota interfaccia di amministrazione di WordPress, della sua semplicità.
Non c’è solo WordPress.org, ci sono anche i cosiddetti temi e plugin premium, ma anche qui bisogna andare con i piedi di piombo.
O si conosce bene lo sviluppatore, il suo lavoro, oppure è sempre bene valutare con molta cura.
Anche in sistemi come Themeforest.net, noto market place dove sono in vendita più di 1.900 plugin e e quasi 2.000 temi, non è detto che sia tutto oro quel che luccica.
Il fatto che un tema sia a pagamento, non è detto che sia un tema di qualità.
Come scegliere il tema giusto per WordPress?
Ci sono alcuni elementi che possono aiutare nella valutazione di un tema:
- Il numero di temi realizzati dallo sviluppatore, se uno sviluppatore è al suo primo tema, e magari alla prima versione, forse non è il caso di sceglierlo per un utilizzo importante.
- La data di rilascio e dell’ultimo aggiornamento del tema.
- Il numero degli aggiornamenti ricevuti e la loro frequenza.
- Il feedback degli utenti nel blog del tema o nel forum di supporto.
- Il supporto dello sviluppatore e relativo gradimento degli utenti.
- Il numero degli utenti paganti (nel caso di un tema premium), anche se non molto significativo.
Ci vuole anche un pizzico di fortuna, e un po’ di forza di volontà per uscire dal periodo di frenesia di cui sopra…
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