Fuori pioviggina, quel grigiore tipico di metà novembre. Sul monitor una manciata di WordPress dei clienti: chi da sistemare, chi da rifare di sana pianta.
Mica mi lamento, per carità, star qui a smanettare con temi e plugin di WordPress è il mio giochino preferito.
Però è venerdì, pioviggina, c’è aria di castagne e vino novello. Voglia e concentrazione sono quelle che sono, ed ho la sensazione che manchi qualcosa.
Come ci fosse un buco, tra il lavorare per rendere un contenitore (WordPress) più sicuro, accattivante e navigabile da ogni dove, ed ottimizzare il contenuto, quel che c’è di contenuto, per la SEO, il posizionamento sui motori di ricerca.
Mi rendo conto che sto lavorando su contenuti che non lo sono.
Spesso lasciati al caso, con quella sterilità tipica delle cose fatte solo perché vanno fatte, oppure realizzati con quel taglio tipico di chi si preoccupa solo dei motori di ricerca, che agli occhi dei visitatori diventano noiosi.
Ecco, mi manca quella parte di mezzo, il piacere di realizzare contenuti che devono sì tener conto dei target e dei risultati, dell’ottimizzazione e compagnia bella, ma che non devono però dimenticare che si hanno dei lettori davanti.
- Il primo grande risultato, è aumentare la soglia di attenzione, notoriamente spessa come una sottiletta.
- Il secondo grande risultato, è innescare un dialogo.
Si può fare, anche nel più difficile dei progetti.
Anche un sito di profilati metallici può avere un’anima.
Una risposta
Grazie per gli spunti. APprezzo cio di cui scrivi e come comunichi. Arriva
😉