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PayPal, attenzione alle nuove tariffe per le contestazioni

PayPal Standard Nascosto in WooCommerce 5.5 e successivi
PayPal Standard Nascosto in WooCommerce 5.5 e successivi

Nel nuovo contratto PayPal, che andrà in vigore dal prossimo 16 Dicembre 2020, in arrivo una nuova tariffa per i venditori, legata alle contestazioni.

Ultimamente sento molte lamentele riguardo le tariffe PayPal per i venditori, e nel 2019 poi c’è stata l’introduzione della nuova regola per cui le tariffe PayPal sarebbero state applicate comunque, anche in caso di annullamento dell’ordine o rimborso.

Una decisione che ha scontentato parecchi venditori.

Nuove tariffe PayPal per le contestazioni

La nuova tariffa a carico dei venditori per le contestazioni, che sarà applicata dal prossimo 16 Dicembre 2020, probabilmente creerà ulteriore malumore tra i venditori, che già non sono particolarmente felici, e probabilmente indurrà più di qualcuno a valutare delle alternative.

Sembra strano immaginare uno store senza PayPal, in molti casi è una scelta quasi obbligata, per non escludere quei clienti che vedono PayPal come l’unica alternativa sicura per effettuare pagamenti on line.

Uno store senza PayPal però è possibile, Amazon insegna, anche nella mia piccola esperienza ho visto parecchi store di piccole e medie aziende rinunciare a PayPal come strumento di vendita, e continuare a fare business senza grossi problemi.

Ma vediamo che succede su PayPal con il nuovo contratto.

Nuove tariffe PayPal per le contestazioni.

In parole povere, se ho interpretato correttamente il nuovo contratto PayPal (PDF), dal 16 Dicembre 2020 in caso di contestazione che diventano reclami, e che si chiudono a favore degli acquirenti, PayPal applicherà al venditore una tariffa fissa di 14,00 Euro.

La nuova gabella potrebbe avere delle esenzioni, da quanto ho capito, in particolare quando la contestazione non diventa reclamo o quando viene risolta amichevolmente tra venditore e acquirente, più altri casi che meriterebbero un approfondimento di lettura, perché i contratti su queste cose non sono mai di facile interpretazione.

La tariffa, inoltre, non verrebbe applicata quando la transazione riguarda ordini dall’importo non superiore al doppio della tariffa stessa, ovvero non riguarderebbe gli ordini inferiori a 28,00 Euro.

Tra le pieghe del contratto, inoltre, pare di capire che le tariffe per le contestazioni potrebbero non essere applicate anche per altri motivi, ma la nebulosità intrinseca degli argomenti va oltre le mie capacità, perciò aspetto che i più esperti si pronuncino.

Alternative a PayPal per gli e-commerce.

Un e-commerce senza PayPal, per come siamo abituati, è difficile immaginarlo, ma credo sia più un retaggio dovuto alle nostre abitudini.

Non è impossibile, Amazon insegna, bisogna convincere i propri clienti abituali che si tratta della scelta migliore, magari una mail di spiegazioni con un bonus per il primo acquisto con il metodo alternativo.

Probabilmente l’alternativa più completa è Stripe, un gateway di pagamento ben realizzato nella sua estensione per WooCommerce, che permette di ricevere pagamenti con carte di credito/debito e diversi altri sistemi, come Apple Pay e Google per i pagamenti da dispositivi mobili.
Stripe ha commissioni inferiori a PayPal, e gli sviluppatori di Stripe, a mio avviso, hanno realizzato probabilmente una delle migliori esperienze di acquisto on line.

Anche Amazon mette a disposizione un sistema di pagamento, Amazon Pay, che potrebbe fare gola a quanti mettono i propri prodotti in vendita anche sul noto marketplace. Il loro plugin Amazon Pay  per WooCommerce si integra bene, anche se cerca di piazzare il suo badge ovunque ed in taluni (pochi) casi va a cozzare con le impostazioni dei temi.

Per chi preferisce le cose nostrane, il circuito Nexi XPay (CartaSì) mette a disposizione un plugin Nexi per WooCommerce, anche se non mi fa impazzire a livello di esperienza di acquisto.

Non sono gli unici gateway di pagamento possibili su e-commerce ed in particolare su WooCommerce, sono però quelli che mi vengono richiesti nella maggior parte dei casi.

PayPal, in conclusione…

Se non ami particolarmente le tariffe di PayPal, ma hai paura che senza PayPal perderesti degli acquisti, continua ad utilizzarlo senza problemi, ma cerca di offrire una esperienza di acquisto ineccepibile, in modo da evitare contestazioni, e nel caso cerca di risolverle sempre in modo amichevole direttamente con l’acquirente.

Se invece vuoi provare un’alternativa, fai bene le valutazioni, costi e benefici, guarda come si comporta la concorrenza, e trai le tue conclusioni.

Se hai dei dubbi, usa i commenti o contattami.

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Roberto Rota

Libero professionista, un "artigiano del web", lavoro nella comunicazione in rete da quando esiste Internet. Mi occupo principalmente di assistenza su WordPress e assistenza e consulenza WooCommerce, seguo la realizzazione di progetti web, in particolare siti di e-commerce, visibilità e comunicazione in rete. Il mio curriculum è su Linkedin, e mi puoi trovare anche su Instagram, FaceBook e Twitter.

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