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La facilità di installare Parallels Plesk Panel


Tra i Control Panel disponibili, Parallels Plesk Panel è sicuramente tra quelli che stanno avendo la maggior crescita ed un ottimo rapporto prestazioni-supporto/prezzo, soprattutto supporto/prezzo, che in un ambiente produttivo è estremamente importante.
Parallels Plesk Panel è disponibile per Windows e per diverse distribuzioni Linux, peccato non ci sia anche per Mac OS X.

Tralasciando la versione Windows, per refrattarietà genetica al sistema operativo di Redmond, qui ci sono le distribuzioni Linux supportate da Parallels Plesk Panel al momento di scrivere questo post (versione disponibile 9.3.0).

Una delle prime caratteristiche di questo Control Panel che guadagna la simpatia dell’amministratore di sistema è sicuramente la facilità dell’installazione, e se vi fa piacere la percorriamo assieme.

Installazione di Parallels Plesk Panel

Le operazioni di installazione del Control Panel sono davvero poche.

Una volta installata e messa in rete una versione base/minima della distribuzione preferita, io ho utilizzato sia Debian che SLES 10/11, sia su macchine fisiche che virtualizzate, è sufficiente scaricare lo script di installazione, lanciarlo e seguire le istruzioni che riguardano fondamentalmente le opzioni di Parallels Plesk Panel che si vogliono attivare/installare. Nel giro di breve tempo si ha un Control Panel perfettamente funzionante, pronto a coprire le normali esigenze di un Internet Service Provider.

Per chi volesse farci un giro, è disponibile una versione di prova di Parallels Plesk Panel, funzionante per un solo dominio ed un singolo account mail, comunque sufficiente per testarne le funzionalità e potenzialità.

Io utilizzo il Control Panel di Parallels dalla versione 8.3, e le cose non sono cambiate molto sotto questo aspetto. Fondamentale avere una buona installazione dell’OS di partenza, pulita e più essenziale possibile.

La versione di prova è molto utile per chi decide di utilizzare Parallels Plesk Panel per la prima volta, permette di verificare le funzionalità e le opzioni disponibili, testarle sia in fase di installazione che di produttività, smanettando senza timori di danneggiare alcunché,  quindi una volta individuata l’installazione/configurazione ideale è possibile effettuare una installazione pulita definitiva, ed essere pronti a mettere il nuovo server in produzione.

Nella prossima parte di questo articolo, tra qualche giorno, vedremo le principali opzioni di installazione di Parallels Plesk Panel.

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Roberto Rota

Libero professionista, un "artigiano del web", lavoro nella comunicazione in rete da quando esiste Internet. Mi occupo principalmente di assistenza su WordPress e assistenza e consulenza WooCommerce, seguo la realizzazione di progetti web, in particolare siti di e-commerce, visibilità e comunicazione in rete. Il mio curriculum è su Linkedin, e mi puoi trovare anche su Instagram, FaceBook e Twitter.

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2 risposte

  1. Sono d’accordo al 100% per quanto riguarda le considerazioni sul pannello plesk, è il numero 1, non ci sono compromessi, leader del mercato, anche se poi, usandolo, non si fà quella necessaria esperienza di configurazione linux; configurazione apache, dns, mail etc. tutti passi necessari senza il plesk o cpanel e simili. solo una cosa, con il debian 5 lenny, non si riesce proprio ad installare il plesk, l’errore generato è il seguente: libdb4.4 non installata e non installabile, e libdb4.4 in realta non si riesce ad installare. Ora provo ad installare un debian 4 su una macchimna di prova e vedo se l’installazione riesce.
    saluti
    Fabio Petta

    1. mumble, di recente ho installato plesk su 2-3 debian 5, macchine pulite appena installate debian come solo sistema, senza altri fronzoli, e non ho avuto problemi di questo genere, plesk si è installato tutte le cose che gli servono senza protestare

      rob

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