Ci sono tanti modi di gestire le pagine 404, il classico errore di pagina non trovata, uno dei classici errori della rete e forse il più importante.
C’è chi lo affronta inserendo informazioni utili per il navigatore, per cercare di farlo continuare a navigare nel sito nonostante l’errore, chi invece decide di buttarla sullo humor. Altri ci fanno vere e proprie strategie SEO sulla pagina 404.
Ci sono decine di siti che raccolgono esempi di pagine di errore, per stile, tecnica o per senso dello humor, basta una ricerca veloce su Google.
Qualche volta, in passato, me ne sono preoccupato pure io, per il mio blog intendo. Per i clienti è un’altra storia.
Poi ieri ho letto questo articolo di Riccardo Scandellari (Skande per gli amici), sulla possibilità di rendere un servizio utile tramite le pagine 404, e confesso che mi ha colpito.
Sarà perché sto invecchiando, o perché ho un bimbo di 3 anni, ma ho pensato di sostenere la causa e anch’io, come Skande, ed ho modificato la pagina 404 di questo blog, e potete visualizzare il risultato semplicemente simulando un errore.
Sono perfettamente consapevole che non sarà certo grazie a queste pagine che un bimbo scomparso sarà ritrovato, ma se anche un solo visitatore, tra i tanti che incappano in un errore 404, finisse per avere una maggiore sensibilità sul problema, sarebbe già un successo.
Per chi volesse saperne di più, si tratta di modificare il template della pagina 404 (In genere un file chiamato 404.php, quasi tutti i temi per WordPress lo hanno), inserendo un semplice frame fornito dal servizio gestito da notfound.org. Le istruzioni sono davvero semplici, alla portata di tutti.