WordPress è di gran lunga il CMS preferito in molti settori del web, e su questo non ci piove.
Una posizione guadagnata con merito, sicuramente, ma non esente da difetti.
WordPress farebbe bene a non sedersi troppo sugli allori, perché la sua ben nota facilità d’uso è minata da difetti che la concorrenza sta sfruttando egregiamente a suo vantaggio.
Non saranno la nuova interfaccia della bacheca, e nemmeno la gestione di widget e aggiornamenti, a fare la differenza.
Il primo grande difetto di WordPress è la ricerca, un’esperienza non certo entusiasmante.
Qualcosina si sta muovendo in tal senso, gli stessi sviluppatori di Automattic sono concordi nel dire che la ricerca di WordPress deve cambiare, e dalla versione 3.7 di WordPress in effetti qualcosa è cambiato.
Bisogna solo attendere fiduciosi.
Il vero problema di WordPress è nelle sue prestazioni.
Non si possono valutare le prestazioni di WordPress a cuor leggero. Le performance del CMS cambiano da installazione ad installazione, poi la qualità dell’hosting è determinante, e moltissimo dipende anche dai temi e dai plugin utilizzati.
Bisognerebbe valutare il CMS nudo e crudo, senza fronzoli e orpelli vari aggiuntivi.
Detto ciò, rimane il fatto che le prestazioni di WordPress non sono entusiasmanti, e anche se qualcosa si riesce a rimediare, effettuando un’ottimizzazione certosina (e manuale) delle risorse di WordPress o utilizzando ben noti plugin di caching, ma queste secondo me dovrebbero essere considerate come soluzioni di ripiego.
Sembra quasi che gli sviluppatori di altri CMS si siano accorti, e pure da parecchio tempo, che la stragrande maggioranza delle installazioni avviene su hosting condivisi dalle performance discutibili, e che l’ottimizzazione del codice è fondamentale per assicurare prestazioni decorose in ogni situazione.
Questo però è un argomento che gli sviluppatori di WordPress non sembra vogliano affrontare tanto volentieri.
Qualche miglioria nell’ottimizzazione del core è stata effettuata nelle ultime versioni, ma la strada sembra ancora lunga e parecchio ripida, e soprattutto è parere comune che, per risolvere questo problema, in Automattic dovranno affrontarlo di petto, con soluzioni anche radicali, non prive di problemi.
Soluzioni che a molti sviluppatori di temi e plugin potrebbero causare parecchi mal di testa, ma che farebbero un gran bene a tutto l’ecosistema WordPress.
4 risposte
Il problema è che scalare nelle performance – come ben sai – arrivati ad un certo punto di sviluppo inziia a diventare costoso in termini di ore lavoro degli sviluppatori e povero di risultati (numericamente)…
C’è anche da dire che non tutti quelli che lavorano su PHP sono poi dei geni della programmazione “vera”, ma vivono imparando ed applicando pezze di volta in volta, rifinendo poi con anni di lavoro il loro approccio allo stesso.
WP nasce come prodotto amatoriale, e sta crescendo come i suoi autori. A differenza di sistemi di gestione contentuti diversi, dalle ripide curve di apprendimento.
Al mondo, a mio avviso, c’è spazio per entrambi gli approcci ed uno è libero di scegliere il tool che vuole (purché a conoscenda di pro e contro della sua scelta).
Nicola hai ragione per quanto riguarda sviluppo e sviluppatori, ma non credo che WordPress sia ancora (solo) un prodotto amatoriale, altrimenti Automattic avrebbe poco senso. C’è tutto un business che gravita attorno a WordPress, ed è un aspetto che non si deve trascurare.
rob
Quello che io temo è che la parte “business” sia tutta in Automattic e poi arrivati ad un certo punto di sviluppo, maturità, parte del codice che fa girare WordPress.com viene rilasciato in GPL nel fratello .org …